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Documento di strategia del Workers Solidarity Movement-Irlanda sulla “costruzione di una internazionale anarchica” approvato al Congresso Nazionale WSM dell’ottobre 2005
1. Il capitalismo è un sistema internazionale. E non può limitare se stesso all’interno dei confini nazionali. Esso si organizza su basi internazionali. Ce lo dimostra l’esistenza della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale, delle Nazioni Unite, della Comunità Europea, del NAFTA così come molte altre organizzazioni e trattati. Ce lo dimostra la cooperazione tra i governi nel difendere gli interessi globali del capitalismo, oppure di un blocco interno al capitalismo (vedi Guerra del Golfo).
2. Per combattere il capitalismo, gli anarchici hanno bisogno di una organizzazione internazionale. Non vi può essere alcun “anarchismo in un solo paese”. Gli anarchici ritengono che l’unica possibilità che la rivoluzione abbia di sopravvivere è quella di spingersi il più lontano possibile. Il che non si riferisce solo al luogo geografico in cui la rivoluzione inizia ma a tutta la dimensione internazionale.
3. Sebbene vi possa essere un paese che per primo possa addivenire all’anarchismo, esso non sarà in grado di sopravvivere a lungo se rimane isolato. L’idea del socialismo in un solo paese applicata ad esempio all’Irlanda sarebbe ridicola. La classe dominante, autoctona o straniera che sia, non è fatta di democratici che resteranno lì a guardare il popolo che assume il controllo della società.
Perché non solo si opporranno alla perdita dei loro profitti, ma paventeranno un anarchismo vivo in azione. E risponderanno col boicottaggio dei commerci, con l’embargo sulle materie prime, con il sabotaggio economico, con il blocco delle frontiere, con la guerra aperta. Una rivoluzione isolata potrebbe facilmente degenerare sia sul piano economico che su quello politico. Il successo dell’anarchismo dipende dal suo diffondersi al di là dei confini.
4. Miriamo a formare una internazionale anarchica composta di organizzazioni che condividano con noi le stesse posizioni politiche. Una internazionale anarchica in cui le risorse possano essere liberamente trasferite tra le organizzazioni costituenti. Questo è senz’altro un obiettivo molto difficile da realizzare, ma è vitale ai fini di una rivoluzione internazionale.
5. Questa internazionale dovrebbe avere una linea politica condivisa sui temi più importanti come il ruolo delle organizzazioni anarchiche, l’intervento nei sindacati ed i rapporti con gli attivisti sindacali, come combattere il razzismo ed il fascismo, il tipo di lotta necessaria per far avanzare il movimento per la liberazione delle donne, i conflitti anti-imperialisti. Ci dovrebbe essere una strategia internazionale condivisa, la capacità di far crescere il dibattito internazionale tra gli anarchici e la capacità di portare soccorso alle sezioni più deboli o a quelle impegnate in lotte di massa.
6. Una tale organizzazione internazionale è molto di più di una rete a maglie larghe di gruppi che la pensano alla stessa maniera. Né si limita ad una dichiarazione d’intenti. Una tale organizzazione internazionale ha senso solo se può contribuire al movimento anarchico. Perciò essa acquista realtà a condizione che si fondi su organizzazioni piuttosto grandi. Il che non significa solo garantire finanziamenti, amministrazione, traduzioni, pubblicistica e conferenze ma anche essere capaci di avere il ritorno necessario per giustificare un tale impiego di risorse.
7. Al fine di gettare le premesse di un contesto in cui possa formarsi una organizzazione internazionale comunista anarchica, è necessario preparare il percorso fin da ora. I nostri compiti sono:
8. Per crescere sarà necessario stabilire gruppi di lavoro in ogni paese in cui vi è un’organizzazione con cui siamo in contatto. Questi gruppi saranno responsabili dell’attività di inter-coordinamento, traducendo materiali e predisponendo resoconti periodici per conferenze e Bollettini Interni. La segreteria internazionale coordinerà queste attività.
9. E’ da prevedere un fondo per la solidarietà internazionale per aiutare gruppi comunisti anarchici e libertari nei paesi del “terzo mondo”. Sarà alimentato dal 5% delle quote dei militanti, dal 25% dei ricavi dalle pubblicazioni e dalle sottoscrizioni. Donazioni pari o inferiori al 10% del fondo saranno decise dalla Segreteria Internazionale. Donazioni superiori al 10% saranno decise dal Consiglio dei Delegati.
Prospettive a breve-termine
1. Al momento abbiamo e continueremo a mantenere scambi di stampa con altri gruppi anarchici su posizioni di classe nel mondo. Questo è un buon punto di partenza ma non è abbastanza.
2. Manterremo contatti con tutti i militanti che migrano e li incoraggeremo a tenere i contatti per noi.
3. Poiché nessuno dei gruppi attualmente esistenti in Gran Bretagna si sta muovendo nella nostra medesima direzione né sembra poterlo fare in futuro, dovremo porci come obiettivo a medio-termine quello di incoraggiare quei contatti in Gran Bretagna che possano andare verso un’organizzazione che abbia linee simili alle nostre. Appena le risorse lo permetteranno, dovremo produrre un bollettino per la Gran Bretagna dove organizzare degli incontri.
4. Il WSM condivide il Documento Editoriale di
Anarkismo.net che a sua volta si è sviluppato da una precedente iniziativa intrapresa con la WSF del Sud Africa. Il WSM esprime un proprio delegato nel Gruppo Editoriale di Anarkismo.net, che avrà anche cura di far sì che sul sito compaia tutto il materiale del WSM giudicato rilevante. Il WSM contribuirà con la quota annuale di 5 euro per militante ad Anarkismo.net, prelevandola dal nostro fondo internazionale.
(ottobre 2005 – in attesa di essere ratificato dal Consiglio dei Delegati)
Workers Solidarity Movement
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali